Michelangelo Maestri. Il soffio della memoria. Guazzi e tempere.
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Michelangelo Maestri. Il soffio della memoria. Guazzi e tempere. Details
Catanzaro, Complesso Monumentale san Giovanni, 10 settembre 2011 - 8 gennaio 2012.Borgomaggiore, 2011; br., tavv. col., cm 23x28. Il pittore e disegnatore Michelangelo Maestri, morto a Roma nel 1812, dovette essere un apprezzato artista del suo tempo, molto popolare tra gli stranieri che, visitando l`Italia affascinati dalle bellezze del Grand Tour, acquistavano le sue opere tra i numerosi ricordi del viaggio da riportare in patria. Esse riproducevano quasi esclusivamente le pitture antiche, a soggetto mitologico, rinvenute negli scavi di Ercolano e Pompei, e i disegni e le pitture, anch`essi a soggetto mitologico, di Raffaello, di Giulio Romano e della loro cerchia. La conoscenza di queste opere dovette essere in molti casi diretta ma anche indiretta come nel caso degli affreschi di Villa Lante al Gianicolo di Roma. Difatti, è stato supposto che il Maestri li abbia visti illustrati nelle incisioni del 1805 pubblicate da Francesco Piranesi e Tommaso Piroli. In particolare, dalle incisioni degli affreschi, attribuiti al disegno di Giulio Romano, Maestri avrebbe tratto alcune delle sue guaches più note e riprodotte con gli amorini che conducono animali e carri trainati da animali.La sua produzione qualitativamente migliore è quasi tutta incentrata nella riproduzione delle pitture pompeiane e di Ercolano che illustrano episodi e figure della mitologia classica, come quelli presenti nella raccolta esposta. Scene a volte anche complesse dal punto di vista iconografico e tematico nelle quali l`artista, però, si limita a trasporre gli aspetti estetici, figurativi delle rappresentazioni originali senza entrare né nel merito né nell`ambito dei significati e delle problematiche iconografiche e concettuali dei miti rappresentati. Ed è forse questo il limite maggiore della vasta produzione di Maestri che, a differenza di altri artisti suoi contemporanei del calibro di un Giovan Battista Piranesi, non sembra aver sviluppato un proprio linguaggio artistico e, inoltre, non sembra Read more
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